Hollywood la voleva come nuova Marilyn Monroe che, con tutto il rispetto per Marilyn, è come paragonare l’oro all’ottone.
Virna Pieralisi era nata ad Ancona l’8 novembre 1936, il padre voleva chiamarla Siria ma il nome non venne accettato all’anagrafe e così decise per Virna. Dopo i primi anni vissuti a Jesi la famiglia si trasferì a Roma per motivi di lavoro del padre e qui, giovanissima, venne notata per la sua bellezza dal cantante Giacomo Rondinella, amico di famiglia, che la presentò al produttore Antonio Ferrigno che le propose il cinema. Il padre era contrario ma alla fine cedette.
A 17 anni Virna ottenne il suo primo contratto e divenne Virna Lisi
Nei primi anni ’50 girò i primi film di serie B, i filmetti sentimentali che andavano all’epoca, che avevano successo fra il pubblico ma venivano stroncati dalla critica. Nel 1955 lavorò in alcune commedie come “Ore 9: lezione di Chimica” con Alida Valli e Marisa Allasio, “Lo scapolo” con Alberto Sordi e nel 1956 con il suo primo ruolo drammatico in “La donna del giorno”.
In quegli anni venne conosciuta dal grande pubblico italiano più che per i suoi film per la pubblicità del dentifricio Chlorodont, con gli sketch di Carosello che finivano sempre con la famosa frase “con quella bocca può dire ciò che vuole” e durarono dal 1957 al 1964.
La sua bellezza era incredibile, la perfezione dei lineamenti era unita a una finezza e a un’eleganza rare nel cinema, e nel 1957 cominciò con le parti da protagonista sia nel cinema sia in televisione negli sceneggiati dell’epoca. Fra questi possiamo ricordare “Delitto e Castigo” per la RAI del 1957, “Totò, Peppino e le fanatiche” nel 1958, Nel 1959 di nuovo la RAI con “Ottocento” dove interpretava Virginia Oldoini Contessa di Castiglione.
Ottocento si trova in versione integrale su YouTube:
Il 25 aprile 1960 sposò l’architetto Franco Pesci, l’aveva conosciuto quando lui era andato nel suo camerino per omaggiarla e da allora restarono sempre insieme. Nel 1962 nacque il suo unico figlio Corrado. Virna voleva ritirarsi dallo spettacolo per dedicarsi alla famiglia, ma suo marito la spinse a continuare la carriera e così accettò alcuni importanti sceneggiati televisivi e, dato il successo, ricominciò con il cinema nelle commedie all’italiana e con il teatro, diretta da Strehler al Piccolo Teatro di Milano.
Apprezzatissima in Francia girò molti film con attori famosi, nel 1963 le venne proposto anche “007 dalla Russia con amore” insieme a Sean Connery, ma Virna rifiutò e la parte andò a Daniela Bianchi.
In quegli anni venne notata da Hollywood che cercava una nuova Marilyn Monroe, e dalla Paramount arrivò l’offerta per un contratto di 6 anni. Virna si trasferì a Los Angeles e nel 1965 girò il suo primo film con Jack Lemmon “Come uccidere vostra moglie” campione di incassi. Nel 1966 girò “Due assi nella manica” con Tony Curtis e “U-112 assalto al Queen Mary” con Frank Sinatra, che secondo la stampa le avrebbe fatto una corte serrata ma che Virna negò sempre, definendola una totale invenzione dei giornali.
Virna Lisi emerge da una torta in “Come uccidere vostra moglie”:
Hollywood però non faceva per lei, i ruoli di “bella-bionda-scema” tanto cari al cinema americano dell’epoca non li accettava, lei voleva altro, ruoli seri non da bambolina, e quando nel 1968 le venne offerto il ruolo di protagonista in “Barbarella” dove avrebbe dovuto recitare in buona parte del film in bikini lo rifiutò, rescisse il contratto, pagando una pesante penale e tornò in Europa.
In un’intervista raccontò che fu il marito a convincere la Paramount a lasciarla andare senza strascichi professionali, dicendo loro che stavano provando ad avere un altro figlio e la paura di trovarsi con un’attrice incinta a metà lavorazione li fece decidere. Il ruolo di Barbarella venne poi affidato a Jane Fonda, allora ancora agli inizi, dopo che pare fosse stato rifiutato anche da Marisa Allasio. Nel 1965 Virna apparve sulla copertina di Esquire, una curiosa foto dove si fa la barba, ma rifiutò di posare nuda per Playboy.
Dalla metà degli anni’60 fino ai primi anni ’70 girò molti film ma nessuno degno di nota, tranne nel 1966 “Signori e signore “ di Pietro Germi premiato con la Palma d’Oro a Cannes. Decise di prendersi una pausa per dedicarsi alla famiglia.
Signore e Signori in versione integrale su YouTube:
Nel 1977 rientrò al cinema in grande stile, smessa la veste di bellona, di pin-up, senza più la perfezione dei vent’anni ma con il fascino della quarantenne che aveva sempre rifiutato qualunque ritocchino girò “Al di là del bene e del male” di Liliana Cavani e dove per la parte di Elisabeth Förster Nietzsche ricevette il Nastro d’Argento come attrice non protagonista e la Grolla d’Oro come miglior attrice.
“Al di là del bene e del male” si trova integrale su YouTube:
E da qui i premi si susseguirono, come attrice protagonista nei film “La cicala” di Lattuada nel 1980 e “Va’ dove ti porta il cuore” del 1998, ma anche per film che non la vedevano protagonista come “La Regina Margot” e “Amarsi un po’” di Vanzina e perfino per le sue interpretazioni in film di cassetta come “Sapore di Mare” di Vanzina. In tutto vinse due David di Donatello più uno speciale nel 1996 ed uno alla carriera nel 2009, 6 Nastri d’Argento, 2 Globi d’oro, 2 Grolle d’Oro, il Premio di interpretazione femminile a Cannes nel ’94 e il premio Caesar nel 1995 e per “La Regina Margot” dove truccata e imbruttita interpretava Caterina de’ Medici.
In un’intervista lamentò un po’ di ostruzionismo verso artisti che non fossero dichiaratamente di sinistra, soprattutto verso Pietro Germi, a suo parer uno dei maggiori registi italiani completamente sottovalutato, e anche talvolta verso di lei quando verso la fine degli anni ’80 non la fecero lavorare quanto avrebbe potuto.
Ricevette anche due onorificenze della Repubblica, nel 1995 quella di Commendatore e nel 2003 quella di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Virna continuò anche a lavorare per la Televisione in sceneggiati e fiction fino al 2014, e nel 2015 uscì postumo il suo ultimo film “Latin Lover” di Cristina Comencini, girato pochi mesi prima della morte e che venne a lei dedicato.
Fuori dal set restò sempre una donna riservata, sempre lontana dalle cronache, la “vera signora” del cinema del quale non amava frequentare il mondo, il suo mondo erano il marito, il figlio e i 3 nipoti. Nel settembre 2013 morì il marito, dopo 53 anni di matrimonio, e per Virna fu un colpo mai del tutto superato. Nel novembre 2014 le venne diagnosticato un tumore ai polmoni, da sempre era un’accanita fumatrice, e morì un mese dopo, il 18 dicembre 2014.
Il figlio Corrado, conoscendo la riservatezza di sua madre, rifiutò la camera ardente al Campidoglio, preferendo il funerale nella sua parrocchia, la chiesa di San Roberto Bellarmino ai Parioli dove abitava, fra la gente della sua zona che la conosceva come donna e non solo come attrice. E’ sepolta nel cimitero di Prima Porta a Roma. Nel 2017 le venne intitolato il Belvedere di Ancona, uno dei punti panoramici più belli d’Italia.